Un giorno nella vita di Bologna di Premshree
This post is written in Italian.
“ Strictly speaking, we do not make decisions, decisions make us. The proof can be found in the fact that, though life leads us to carry out the most diverse actions one after the other, we do not prelude each one with a period of reflection, evaluation and calculation, and only then declare ourselves able to decide if we will go out to lunch or buy a newspaper or look for the unknown woman.” — José Saramago, All the Names
Allora, perchè sono sto imparando Italiano, ha senso scrivere questo in Italiano. Sì, giusto così.
Non avevo considerato Bologna come diversa finché sono tornato dopo aver vissuto a Budapest per un mese. Si sentiva anche molto giovane e molto vecchio allo stesso tempo, caldo e cordiale, affolato, caotico e bellissima allo stesso.
Il mio mattina inizio con il farmi uova con del pane, molte delle quali le ho portate da Budapest. Poi, io lascio la casa mia in Via de' Coltelli e cammino in centro al caffè Terzi in Via Oberdan perchè è vicino alla mia scuola di lingue. Al caffè, normalmente, bevo un doppio cappuccino o qualche volta due macchiatoni. Dopo il caffè, vado a la scuola, Madrelingua, in Via Altabella all'incrocio di Via Oberdan. La lezione inizia alle 9:30.
I miei compagni di classe sono Ediomo, dalla Nigeria, chi è lavora in una chiesa a Forlì, circa trenta minuti da qui, e Sébastien, dal Cameroon, chi è lavora in una chiesa a Bologna. Ediomo ha la mia età, ha un disposizione calma che posso vedere può diventare turbolenta date le giuste circostanze. Lui ha grandi occhi è ha tranquilla aria intellettuale su di lui. Sebastien è più vecchio, spesso con un sorriso, quasi malizioso. Noi tre condividiamo un interesse per la filosofia – Kierkegaard, Kant, ma non Nietzsche (per loro) – e imparare l’italiano.
I nostri insegnanti sono Angela e Paula. Angela è alta, energetica e sempre con un grande sorriso. Paula è tranquilla, silenziosa e molto brava a disegnare. La classe è divisa in due parti: prima impariamo un po ‘di vocabolario o grammatica per due ore, dopo noi andiamo in un bar vicino a bere caffè o mangiare qualcosa e a parlare con altre persone della scuola. Non mi piace il caffè qui ma a volte potrei avere qualcosa da mangiare. Dopo il bar, torniamo a scuola per un’altra lezione, normalmente più conversazione o giochiamo con alcuni giochi – è un bel modo per mescolare le cose.
Dopo la scuola, vado al Mercato delle Erbe per pranzare. Mi piace un posto che vende principalmente pollo cotto a legna, Pollo Mino. Ogni giorni prendo il pranzo da lì da Paolo, il proprietario. Mi piace guardare i movimenti di Paolo perché lui è una persona intensa con poche parole, manierismo brusco e occhi misteriosi che forse si nascondono un desiderio per urlare al mondo. Di solito, prendo mezzo pollo o qualche volta prendo coscia di pollo perchè spesso la petto di pollo è secco, ma il pollo sempre ben aromatizzato.
Poi, di solito, vado a casa, ma sulla strada di Via Santa Stefano io fermo a Verdura Mercato per comprare generi alimentari per la casa, come le uova, formaggi (in particolare, stracciatella), insalata verde e spesso cotoletta di maiale per cena. Quindi, a casa riposo per un po ‘di tempo, poi vado a Forno Brisa in Via Castiglione per un macchiatone (o due, dipende). Mentre sto bevendo il mio caffè, leggo un po’, All the Names, un bellissimo romanzo di José Saramago che ho preso in prestito dalla Biblioteca Salaborsa.
A volte, dopo la scuola, se c’è il sole, vado a fare una passeggiata da solo o con un amico. E, a volte, ho bisogno di fare il bucato, qualcosa che non mi piace, ma...
Quando torno a casa, forse potrei mangiare uno spuntino di pane con stracciatella condita con olio d’oliva o pane con gianduja. Quindi inizio a lavorare per alcune ore.
Quindi, circa 20:00, mangio la cena, di solito, insalata e cotoletta di maiale. Quindi, a seconda del giorno – lavoro e riunioni – vado a vinoteca, spesso a Vineria Favalli in Via Santa Stefano, vicino a me, a volte solo, a volte con i miei amici, o vado in un ristorante con amici, dipende.
Torno a casa, lavoro ancora un po ‘e poi vado a dormire. Finito.